– L’ennesima ondata di rincari energetici sta mettendo in difficoltà migliaia di micro e piccole imprese, che già sostengono costi sproporzionati rispetto alle loro dimensioni. CNA denuncia l’insostenibilità di questa situazione e sollecita interventi strutturali per garantire maggiore stabilità e concorrenza nel mercato energetico.
Le imprese con potenza installata inferiore a 16,5 kW sono escluse dalle recenti misure di mitigazione dei costi previste dal cosiddetto “decreto bollette”. Un’esclusione che colpisce oltre un milione di attività in tutta Italia, aggravando il peso economico per chi già deve fronteggiare l’aumento del 44% dei costi dell’energia registrato negli ultimi mesi. Inoltre, per le PMI con potenza superiore a 16,5 kW, l’incremento delle bollette si aggira intorno al 35%, vanificando in parte gli effetti dell’azzeramento della componente Asos.
“Non possiamo permetterci di navigare a vista. Servono misure che diano stabilità e certezza sui costi, senza lasciare le imprese in balia di oscillazioni di mercato che rendono impossibile una pianificazione sostenibile“, afferma Massimiliano Santini, direttore di CNA Ancona. La Confederazione sollecita maggiore concorrenza sui mercati dell’energia, evidenziando come i benefici della riduzione dei prezzi all’ingrosso non vengano trasferiti agli utenti finali, siano essi imprese o famiglie. Un problema aggravato dalle dinamiche di formazione dei prezzi, ancora troppo influenzate dal costo delle fonti fossili, con una scarsa valorizzazione dell’energia rinnovabile, che ha costi di generazione inferiori.
In questo contesto, CNA Ancona ha promosso una soluzione concreta per le imprese: l’Unione di Acquisto Energetico Coordinato (UNAEC). Attraverso questo strumento, le aziende possono prenotare in anticipo i kWh necessari, ottenendo un prezzo fisso, basso e garantito per gran parte dei loro consumi. Un’iniziativa che si inserisce in una strategia più ampia di protezione e supporto alle imprese, ma che da sola non può supplire alla mancanza di politiche strutturali adeguate.
“Abbiamo bisogno di una strategia di lungo periodo, che renda il sistema energetico più equo e prevedibile per le piccole imprese. L’energia non può essere una variabile impazzita nei bilanci aziendali“, conclude Santini.
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