Decreto bollette, Confcommercio: dal Governo interventi attesi ma occorrono misure più inclusive e riforme strutturali


(Teleborsa) – Le nuove misure adottate dal Governo per mitigare l’impatto dei costi energetici per imprese e famiglie rappresentano una risposta necessaria, quanto attesa, per contrastare i continui e crescenti rialzi delle materie prime. Così, in una nota, Confcommercio in occasione dell’audizione presso la X Commissione della Camera dei deputati, sul decreto-legge 19/2025 recante “Misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio e il rafforzamento delle sanzioni delle Autorità di vigilanza”.

Bene – prosegue la nota – lo stanziamento di 600 milioni di euro per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica e l’azzeramento, per sei mesi, della componente ASOS degli oneri di sistema per le aziende con potenza disponibile superiore a 16,5 kW. Indispensabile però agire fin da subito anche sugli oneri di sistema delle imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kW, che hanno pesantemente risentito in questi anni dell’incremento dei valori delle materie prime energetiche. A gennaio 2025, le tariffe dell’energia elettrica per queste imprese hanno subito un incremento del 24% rispetto a quelle di gennaio 2024, e un aumento del 56,5% rispetto alle tariffe del 2019. Ancor più critica la dinamica delle tariffe del gas, aumentate del 27% rispetto a gennaio 2024, e persino del 90,4% rispetto ai valori del 2019.

Nel complesso dunque, misure necessarie ed attese, quelle varate dal Governo, ma non ancora sufficienti. Servono interventi più inclusivi e riforme strutturali, a cominciare dalla revisione complessiva di tutte le componenti fiscali e parafiscali che gravano sulle bollette energetiche.

Parallelamente – conclude Confcommercio – andranno potenziati gli interventi di contrasto alla volatilità dei prezzi del gas, anche promuovendo una maggiore trasparenza sui mercati. Utile, al riguardo, il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. E poi, ancora, sviluppo delle infrastrutture nazionali, più approvvigionamenti tramite acquisti congiunti europei, nuovo impulso all’efficienza energetica e incremento della produzione rinnovabile. Da valutare anche una sospensione temporanea del meccanismo EmissionTrading System (EU – ETS) per ridurre, in un contesto di emergenza energetica, la pressione sui prezzi e garantire la sostenibilità economica delle imprese europee.

(Foto: photoiron – stock.adobe.com)





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