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Un dietrofront che lascia gli imprenditori senza certezze: tutte le novità.
Un provvedimento annunciato con enfasi, un’opportunità per favorire l’occupazione giovanile, poi il brusco stop: il Bonus Assunzioni Under 35, che prevedeva un incentivo per le imprese che assumono giovani lavoratori, è stato prima approvato dal governo e poi ritirato senza preavviso. Chi aveva già assunto facendo affidamento sulla misura ora si ritrova senza il previsto sostegno economico.
Il provvedimento: cosa prevedeva il bonus
Il Bonus Assunzioni Under 35 offriva una decontribuzione totale sui contributi a carico del datore di lavoro fino a 500 euro al mese per ogni nuovo assunto, con un tetto più alto, pari a 650 euro, per le imprese del Sud. La misura, valida per 24 mesi, si applicava ai datori di lavoro privati che assumevano giovani secondo criteri specifici:
- Età inferiore ai 35 anni al momento dell’assunzione;
- Lavoratori già assunti con contratti di apprendistato non convertiti;
- Assunzione a tempo indeterminato per la prima volta;
- Trasformazione di un contratto a termine in uno a tempo indeterminato.
Ulteriori vincoli imponevano il rispetto delle condizioni contrattuali e il divieto di licenziare per poi riassumere al solo scopo di ottenere l’incentivo.
Stop improvviso e incertezza per le aziende
Dopo l’annuncio ufficiale, il bonus è scomparso dal sito del governo, per poi ricomparire con la dicitura “non approvato“. Nel frattempo, molte aziende avevano già assunto personale contando sulla misura e ora si ritrovano senza alcuna garanzia di rimborso.
Per il momento, le assunzioni effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 30 gennaio 2025 restano escluse dalla decontribuzione. L’INPS, che dovrebbe fornire indicazioni operative, non ha ancora chiarito i tempi di effettiva applicazione.
Problemi di bilancio o disorganizzazione?
Due le ipotesi dietro lo stop improvviso: un problema organizzativo oppure, più probabilmente, difficoltà di bilancio che costringono il governo a cercare coperture finanziarie per mantenere la promessa fatta alle imprese.
Nel frattempo, il deputato Davide Aiello (M5S) ha presentato un’interrogazione alla ministra Calderone, denunciando “l’ennesimo pasticcio” e accusando il governo di impreparazione. Dal Ministero, intanto, assicurano che il provvedimento sarà presto operativo, ma senza fornire dettagli sui tempi.
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