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Ue, con l’Unione dei Risparmi e degli Investimenti si va verso la vigilanza unica sui grandi asset manager: ecco le altre novità




Ultim’ora news 19 marzo ore 20


Poteri di controllo centralizzati, come già accade con le banche, per garantire parità di trattamento sui mercati di capitali ed eliminare le barriere agli investimenti tra Stati. Con la Savings and Investments Union (Siu) presentata il 19 marzo a Bruxelles la Commissione accelera anche sul rafforzamento della vigilanza in capo all’Esma, che appare come l’autorità naturale a cui affidare il compito. Ma non si partirà subito con una supervisione unica e con poteri generalizzati, piuttosto si procederà per gradi.

«Nel quarto trimestre presenteremo una proposta per trasferire alcune funzioni nazionali a livello europeo», spiega la portoghese Maria Luís Albuquerque, commissaria per i Servizi Finanziari. «Ci concentreremo sugli attori con una significativa presenza transfrontaliera, come alcuni asset manager. Soggetti troppo grandi per essere controllati solo dalle autorità di un singolo Stato e che quindi richiedono una supervisione più accentrata».

I pilastri della Siu

Il rafforzamento della vigilanza europea servirà anche a ridurre le inefficienze provocate dalla frammentazione del mercato unico, quelle che ostacolano le imprese attive in più Stati membri. Ecco perché il secondo dei quattro punti della Siu è l’eliminazione delle barriere normative o di vigilanza nelle operazioni tra Stati, che comprimono le sinergie e impediscono di espandersi sul continente.

Grande attenzione sarà riservata anche all’unione bancaria, altro pilastro da raggiungere per rendere il settore del credito più integrato e competitivo, oltre che più attrezzato a fornire alle imprese i capitali necessari per innovare.

Per le aziende le risorse sono centrali per crescere. Il terzo obiettivo della Commissione è facilitare chi non trova fondi in Europa ed è costretto a cercarli altrove, soprattutto le startup. In questo caso Bruxelles è pronta ad agevolare gli investimenti in equity degli operatori istituzionali come fondi pensione e assicurazioni. Particolare impulso sarà dato poi al venture capital.

Più rendite per i risparmi

Le risorse per le aziende arriveranno inoltre dai risparmi europei, che – quarto punto – devono generare maggiori rendite. L’Ue ha un disperato bisogno di investimenti (800 miliardi l’anno secondo Merio Draghi) per colmare il gap di competitività con Usa e Cina. E sui conti correnti degli europei sono parcheggiati circa 10 mila miliardi di euro. La Commissione non vuole costringere i cittadini a investire, ma spera di indirizzare parte dei loro risparmi verso le imprese Ue.

L’altro obiettivo è rendere il denaro europeo più produttivo, perché tenere i soldi fermi in banca garantisce sicurezza però si perdono opportunità di guadagno. I conti di risparmio con incentivi fiscali saranno lo strumento principale per semplificare l’accesso ai mercati dei capitali per il retail.

Ma l’Europa guarda anche alla previdenza, ad esempio ai fondi pensione complementari, questa volta per aiutare i risparmiatori ad affrontare i grandi eventi della vita. Questi gli ingredienti di una ricetta che dovrebbe garantire alle imprese europee 470 miliardi di finanziamenti aggiuntivi ogni anno, secondo le stime della Commissione.

Riarmo entro il 2030

Sono circa 800 miliardi invece le risorse che Ursula von der Leyen crede di poter smobilitare per riarmare l’Europa e aumentare la deterrenza sulla Russia. «Se vogliamo evitare la guerra dobbiamo essere pronti a farla», dichiara il commissario Andrius Kubilius, che alla presentazione del Libro Bianco sulla difesa del 19 marzo ripete un concetto tanto caro alla sua presidente. 

«Il Cremlino vuole mettere alla prova la Nato prima del 2030, quindi entro cinque anni dobbiamo essere preparati». La risposta a Putin e il sostegno all’Ucraina passeranno dagli appalti comuni, pensati per ridurre la frammentazione e rendere le armi interoperabili. La preferenza andrà alle imprese europee come Leonardo, definita dal commissario alla Difesa «una delle azienda Ue più forti nel settore». (riproduzione riservata)



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