Intelligenza artificiale: approvato il disegno di legge


Il 20 marzo 2025 è stato approvato in Senato il disegno di legge sull’intelligenza artificiale, recante princìpi in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e di modelli di intelligenza artificiale. Il DDL promuove un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica, dell’intelligenza artificiale, volto a coglierne le opportunità e garantisce la vigilanza sui rischi economici e sociali e sull’impatto sui diritti fondamentali.

In particolare, il DDL attribuisce al governo il compito di promuovere lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA nei settori produttivi e di favorire la creazione di un mercato dell’IA equo e concorrenziale, facilitando l’accesso delle imprese a dati di qualità, privilegiando la localizzazione e l’elaborazione dei dati critici presso data center sul territorio nazionale ed elevati standard di trasparenza e favorendo forme di collaborazione tra imprese, organismi di ricerca e centri di trasferimento tecnologico.

Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del DDL in commento, uno o più decreti legislativi, tra cui quelli per:

  • definire una disciplina organica relativa all’utilizzo di dati, algoritmi e metodi matematici per l’addestramento di sistemi di intelligenza artificiale;
  • l’adeguamento della normativa nazionale al Reg. UE 2024/1689.

Tutela del diritto d’autore

Le opere dell’ingegno generate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale devono essere di origine umana; esse sono protette dal diritto d’autore a condizione che la loro creazione derivi dal lavoro intellettuale dell’autore.

Nuovo reato

Chiunque cagiona un danno ingiusto ad una persona, cedendo, pubblicando o altrimenti diffondendo, senza il suo consenso, immagini, video o voci falsificati o alterati mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale e idonei a indurre in inganno sulla loro genuinità, è punito con la reclusione da uno a cinque anni (art. 612 quater c.p.c.). Il delitto è punibile a querela della persona offesa.

Imprese e rapporti con la PA

Le pubbliche amministrazioni utilizzano l’intelligenza artificiale allo scopo di incrementare l’efficienza della propria attività, di ridurre i tempi di definizione dei procedimenti e di aumentare la qualità e la quantità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese, assicurando agli interessati la conoscibilità del suo funzionamento e la tracciabilità del suo utilizzo. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale avviene in funzione strumentale e di supporto all’attività provvedimentale, nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale della persona che resta l’unica responsabile dei provvedimenti e dei procedimenti in cui sia stata utilizzata l’intelligenza artificiale.

Autorità di controllo

Al fine di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di intelligenza artificiale, l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) sono designate quali Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale, ferma restando l’attribuzione alla Banca d’Italia, alla CONSOB e all’IVASS del ruolo di autorità di vigilanza del mercato.

Lavoratori impatriati

Il requisito dell’elevata qualificazione si può ritenere soddisfatto anche quando il lavoratore impatriato abbia svolto un’attività di ricerca anche applicata nell’ambito delle tecnologie di intelligenza artificiale.



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