le modifiche nel decreto bollette


Gli emendamenti al decreto Bollette, attualmente in discussione alla Camera, introducono importanti cambiamenti: il bonus per l’acquisto di elettrodomestici viene modificato per favorire i prodotti fabbricati in Europa; l’obbligo per le aziende di stipulare polizze contro le calamità naturali viene prorogato; viene poi introdotta una clausola di salvaguardia per le auto aziendali concesse ai dipendenti.

Il decreto Bollette, che è attualmente in fase di esame parlamentare, sta subendo una serie di modifiche attraverso emendamenti presentati dalla maggioranza del governo Meloni; l’obiettivo sarebbe quello di correggere alcune criticità emerse nelle settimane scorse e di rendere le misure più efficaci e sostenibili sia per le imprese che per i cittadini. Le novità principali riguardano tre aspetti: il bonus per l’acquisto di elettrodomestici, l’obbligo per le aziende di stipulare polizze assicurative contro le calamità naturali e una nuova tutela per le auto aziendali assegnate ai dipendenti.

Bonus elettrodomestici: nuove regole per favorire la produzione europea

Uno dei punti più discussi riguarda il bonus elettrodomestici, misura prevista dalla legge di bilancio per incentivare l’acquisto di prodotti a basso consumo energetico. Il provvedimento ha incontrato alcuni ostacoli, tanto che il decreto attuativo, atteso per febbraio, non è ancora stato emanato; il problema principale è legato alla scelta della classe energetica minima richiesta per ottenere il bonus: la normativa prevedeva infatti che l’incentivo fosse valido solo per l’acquisto di elettrodomestici di classe B o superiore. Questa soglia, però, avrebbe escluso la quasi totalità dei prodotti fabbricati in Italia, creando enormi difficoltà per le aziende del settore e sollevando preoccupazioni anche all’interno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Per questo motivo, dalla maggioranza di governo è arrivata una proposta di modifica che eliminerebbe il vincolo della classe energetica B, lasciando che sia un successivo decreto interministeriale, emanato dal Mimit insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), a definire con maggiore precisione quali prodotti potranno beneficiare dell’agevolazione. L’obiettivo ultimo sarebbe quello di sostenere la produzione europea senza compromettere l’efficacia del bonus e garantendo anche che gli elettrodomestici sostituiti vengano smaltiti in modo corretto.

Il bonus coprirà fino al 30% del prezzo di acquisto, con un tetto massimo di 100 euro per ogni elettrodomestico; questo limite potrà salire a 200 euro per le famiglie con un Isee inferiore a 25mila euro. Il fondo stanziato per finanziare la misura è di 50 milioni di euro, ma una piccola parte, fino al 4%, sarà destinata ai costi di gestione della piattaforma informatica PagoPa e delle verifiche affidate a Invitalia. Per evitare che le risorse si esauriscano rapidamente attraverso un “click day”, il bonus non sarà concesso tramite una procedura a sportello, ma verrà applicato direttamente come sconto in fattura al momento dell’acquisto. I rivenditori, a loro volta, recupereranno la somma anticipata sotto forma di credito d’imposta, utilizzando lo stesso meccanismo adottato per il bonus tv del 2021.

Le polizze catastrofali: più tempo per le imprese

Un’altra modifica significativa riguarda poi l’obbligo per le imprese di stipulare un’assicurazione contro eventi catastrofali, come terremoti, alluvioni e frane. La normativa attuale prevede che questa misura entri in vigore a partire dal 31 marzo 2025, ma molte aziende hanno segnalato difficoltà nell’adeguarsi, soprattutto per il rischio di dover affrontare premi assicurativi troppo elevati. Per rispondere a queste preoccupazioni, un emendamento presentato dal deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi, prevede di rinviare la scadenza al 31 ottobre 2025, concedendo quindi sette mesi in più per chiarire i dettagli applicativi della norma e consentire così alle imprese di stipulare le polizze senza subire costi eccessivi. La proroga terrebbe conto in particolare delle richieste avanzate da Confindustria, che ha espresso il timore che, soprattutto nelle regioni più esposte a calamità naturali, i premi assicurativi possano risultare insostenibili, specialmente per le piccole e medie imprese.

Auto aziendali: una clausola di salvaguardia per evitare aumenti dei costi

Tra le modifiche introdotte dagli emendamenti al decreto Bollette, c’è anche quella che riguarda le auto aziendali concesse ai dipendenti: il provvedimento prevede una clausola di salvaguardia per evitare che le nuove regole fiscali e ambientali impattino in modo eccessivo sulle imprese, aumentando i costi di gestione delle flotte aziendali. L’obiettivo sarebbe quello di garantire che le auto già assegnate prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni non subiscano variazioni nei trattamenti fiscali e contributivi. Questo intervento è stato sollecitato da diverse associazioni di categoria, che temevano che un eventuale cambiamento delle regole potesse tradursi in un aggravio di costi per le aziende, con possibili conseguenze anche sulla possibilità di continuare a offrire questo beneficio ai dipendenti.





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