Nusco, contributi a fondo perduto per avvio di attività commerciali. Le minoranze contro Iuliano


L’amministrazione comunale di Nusco ha recentemente pubblicato un bando per l’assegnazione di contributi a fondo perduto destinati alle spese di avvio di attività commerciali, artigianali e agricole operanti nel territorio comunale derivanti da dotazioni finanziarie del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 settembre 2021, “riparto del fondo di sostegno ai comuni marginali…”. Tuttavia, le modalità di assegnazione e i criteri di valutazione adottati dall’Amministrazione comunale – evidenziano i consiglieri di minoranza – sollevano forti perplessità e critiche.

Il fondo in questione ha l’obiettivo di favorire la coesione sociale e lo sviluppo economico in un Comune fortemente colpito dallo spopolamento, caratterizzato da una ridotta attrattività a causa della carenza di servizi essenziali. In questo contesto, sarebbe stato logico e auspicabile che le risorse fossero impiegate per incentivare la creazione di nuove imprese, specialmente quelle giovanili, che potrebbero costituire un volano per il rilancio economico e demografico del nostro Comune. Uno degli aspetti più discutibili del bando è il sistema di valutazione delle istanze. Incredibilmente, alle nuove imprese viene attribuito un punteggio pari a zero, mentre quelle attive da oltre 30 anni ricevono addirittura 10 punti.

Questa scelta appare profondamente incoerente rispetto agli obiettivi dichiarati del fondo. Se lo scopo è combattere lo spopolamento e favorire la nascita di nuove attività economiche, il sistema di punteggio dovrebbe premiare chi ha il coraggio di avviare un’impresa in un contesto difficile, non chi già opera da decenni. Un altro elemento di forte criticità riguarda la ripartizione delle risorse. L’articolo 6 del bando prevede che, nel caso in cui il contributo richiesto dalla prima impresa classificata esaurisca l’intera dotazione finanziaria, i fondi verranno assegnati interamente a un unico beneficiario. Questa modalità di distribuzione è iniqua e poco lungimirante. Sarebbe stato molto più efficace prevedere una ripartizione che garantisse il sostegno a più imprese, almeno alle prime tre o quattro in graduatoria, così da favorire una maggiore diffusione dell’investimento pubblico sul territorio.

Il bando non prevede alcuna agevolazione specifica per le imprese giovanili. In un’epoca in cui la mancanza di opportunità lavorative spinge i giovani a emigrare, ignorare questa esigenza rappresenta una miopia amministrativa inaccettabile. L’articolo 4 del bando, che disciplina i soggetti beneficiari, non include alcun criterio di premialità per chi decide di avviare un’attività imprenditoriale per la prima volta. Ancora una volta, l’amministrazione comunale di Nusco ha perso un’occasione importante per stimolare il tessuto economico locale con una misura realmente efficace contro lo spopolamento. Le scelte adottate nel bando sembrano premiare le imprese consolidate, a discapito di chi vorrebbe investire nel territorio con nuove attività. Un approccio più equo avrebbe dovuto prevedere un sistema di punteggio che incentivasse le nuove imprese e una distribuzione delle risorse più ampia e inclusiva.

Se si vuole davvero rilanciare il comune di Nusco è necessario, e lo diciamo ormai da anni, un radicale cambio di rotta, utilizzando al meglio le dotazioni finanziarie disponibili per garantire e potenziare i servizi fondamentali per i cittadini in materia di salute, scuola, trasporti, incentivare imprenditoria ed artigianato, soprattutto quella giovanile e creando sinergie e politiche di sviluppo con i comuni limitrofi. Ma per fare questo ci vuole la politica e la competenza!

I consiglieri di minoranza del Comune di Nusco





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