SALERNO. “Un nuovo fronte si apre per le piccole imprese campane: dal 31 marzo 2025 entra in vigore l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro le calamità naturali, la cosiddetta Cat Nat. Escluse solo le aziende agricole, tutte le altre saranno tenute a proteggersi da eventi come terremoti, alluvioni e frane. Si tratta di un adempimento che coinvolge oltre 4,5 milioni di imprese italiane, di cui il 90% sono micro e piccole realtà già sotto pressione per i costi dell’energia e per il rischio dazi”, spiega Antonio Visconti, presidente dell’Asi di Salerno e numero uno della Ficei.
“Secondo alcune ricerche, le Pmi campane sono tra le più esposte d’Italia. Tra il 2023 e il 2024, il tessuto imprenditoriale locale è stato colpito da eventi estremi che hanno interrotto la produzione, costretto alla cassa integrazione e minato l’occupazione. Le aree più colpite? Le zone costiere e dell’entroterra, soggette a rischio sismico e idrogeologico strutturale, come purtroppo stiamo già verificando con il bradisismo dei Campi Flegrei. Le imprese della Campania rischiano di restare indietro”, denuncia Visconti.
“Il problema è profondo e duplice. Da un lato, ben 278.000 Pmi italiane hanno già subito danni da eventi naturali nel 2024, per un totale di 3 miliardi di euro. Dall’altro, solo il 6,2% delle micro e piccole imprese possiede una copertura completa. Chi è scoperto, oltre a perdere i propri beni, rischia di essere penalizzato anche dalle banche, che applicano criteri ESG più rigidi sul merito creditizio. Una doppia criticità per chi fatica già ad affrontare le sfide che si stanno presentando con l’avvio dei prossimi dazi decisi dall’Amministrazione Trump”.
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