A pochissimi giorni dalla scadenza, prevista per il 31 marzo
2025, l’obbligo per le imprese di stipulare una
polizza assicurativa contro le catastrofi naturali
si continua a parlare di un ulteriore rinvio dei
termini. Quella che si è profilata all’orizzonte, con la
proposta di emendamento al DL Bollette presentata dall’on. Riccardo
Zucconi, è una proroga di ben sette mesi, spostando la data
ultima per mettersi in regola al 31 ottobre
2025.
Polizze catastrofali: nuova scadenza per le imprese?
Si tratta di un rinvio già richiesto da più parti: sebbene
l’obbligo di assicurazione per le imprese sia stato introdotto con
la Legge di Bilancio 2024, il
decreto attuativo del MEF è arrivato
abbastanza tardi, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale solo
l’1 marzo 2025, lasciando alle aziende pochissimo tempo per
adeguarsi.
La levata di scudi da parte delle associazioni di settore –
Confindustria, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti
– è stata quindi unanime, con una richiesta di differimento
finalizzata a permettere alle imprese di comprendere meglio i
contenuti del provvedimento e valutare le polizze disponibili sul
mercato.
L’emendamento nel DL Bollette e il paradosso delle
tempistiche
La proroga è stata formalmente richiesta dalla maggioranza
tramite un emendamento al DL Bollette (D.L. n.
19/2025), attualmente al vaglio della Camera per la
conversione in legge. L’obiettivo dichiarato è quello di
“evitare un ulteriore aggravio per le imprese in un contesto di
emergenza energetica”.
Niente da fare però, perché l’emendamento è stato ritenuto
inammissibile. Una delle motivazioni, il possibile sorgere di
un problema di tempistiche non irrilevante: il Decreto Bollette
approderà in Aula solo il prossimo 7 aprile, ovvero dopo la
scadenza ufficiale del 31 marzo sancita definitivamente con la
conversione in legge
n. 15/2025 del Decreto Milleproroghe. Questo significa
che, in assenza di un provvedimento ad hoc, l’obbligo sarebbe
scattato comunque, generando un caos normativo per
le imprese, già disorientate dall’incertezza sulle modalità
applicative.
I dubbi delle imprese
Alla base dello scetticismo delle aziende non c’è il rifiuto
verso la sottoscrizione di una polizza obbligatoria contro i rischi
catastrofali, ma i costi elevati e la mancanza di
chiarezza su molte questioni pratiche. Per esempio, Unimpresa ha
calcolato che per alcune PMI il premio annuo potrebbe raggiungere
12mila euro, un costo insostenibile in un periodo di inflazione,
rincari energetici e stretta creditizia.
Confartigianato ha invece sollevato una serie di dubbi, che
rimangono ancora irrisolti:
- quali soggetti vadano assicurati se i beni strumentali non
hanno una sede fissa; - come si regolano i rapporti assicurativi tra proprietario
dell’immobile e locatario; - Se sia prevista una soglia di valore sotto la quale
l’assicurazione non è obbligatoria
Mentre le imprese chiedono tempo e chiarezza, le compagnie
assicurative sono invece pronte a partire. ANIA
(Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) ha già
predisposto una guida per
sciogliere alcuni dubbi interpretativi e sarebbe favorevole a una
sospensione temporanea delle sanzioni, ma non dell’obbligo,
sottolineando come senza un incentivo reale o senza la minaccia di
sanzioni, gli imprenditori difficilmente stipuleranno la polizza
volontariamente.
Dubbi sulla proroga, mentre l’obbligo di stipula è certo
Contestualmente alla presentazione dell’emendamento al DL n.
19/2025, si è svolto nei giorni scorsi un tavolo tecnico
presso il MIMIT a cui hanno partecipato Confindustria,
IVASS e ANIA. In questo caso, l’ipotesi più ventilata è quella di
una proroga di due – tre mesi, come ad esempio proposto dal
vicepresidente di Confindustria, Angelo Camilli, con un
differimento di 90 giorni, insieme all’apertura di tavoli di lavoro
per chiarire gli aspetti ancora poco definiti della normativa.
Nell’attesa di possibili sviluppi, l’unica certezza che
attualmente permane è la scadenza del 31 marzo 2025: proprio per
orientarsi tra le diverse offerte assicurative, professionisti e
aziende possono valutare la soluzione migliore su LavoriPubblici.it
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