ANCONA A fine 2024 i prestiti bancari all’economia marchigiana hanno superato i 29,7 miliardi di euro. Siamo in calo rispetto al 2022 (32 miliardi) ma già l’anno scorso c’era stata una flessione del 4,4%.
L’erogazione del credito 2024 è quasi equamente distribuita tra finanziamenti alle imprese (oltre 14,8 miliardi) e alle famiglie, sostenute con oltre 13 miliardi di prestiti. Le sofferenze lorde, indicatore del tasso di rischio dei prestiti, si sono attestate a 758 milioni di euro (il 2,5% del totale dei finanziamenti), mentre i depositi da parte della clientela hanno superato i 43 miliardi, segno di una costante fiducia dei risparmiatori.
La commissione
Dati emersi nel corso della riunione di insediamento, avvenuta ad Ancona, della commissione regionale Abi Marche, durante la quale Giuseppe La Boria (responsabile Direzione regionale Marche e Abruzzo Bper Banca) è stato nominato presidente di Abi Marche per il prossimo biennio. «Si tratta di valori rilevanti – osserva La Boria commentando i dati sul credito nelle Marche – segno dell’impegno delle banche in un contesto economico sul territorio significativamente influenzato dall’acuirsi delle tensioni geopolitiche che continuano a determinare incertezza e ripercussioni sull’evoluzione del quadro congiunturale».
Sportelli bancari
Nel corso dell’incontro d’insediamento è stato affrontato dalla sezione marchigiana dell’Associazione banche italiane anche il tema della presenza sul territorio degli sportelli bancari, già all’attenzione del Cnel a livello nazionale. Fenomeno che interessa in particolare l’entroterra marchigiano e i piccoli comuni. È stato rilevato che il fenomeno della riduzione dei servizi non riguarda solo il settore finanziario, ma tutti gli esercenti nelle aree interne interessate da un intenso depauperamento demografico: «Sono necessarie politiche pubbliche per l’attrazione degli investimenti e rilancio della crescita economica – è l’analisi del neopresidente La Boria – e in questo scenario misure mirate ad andare incontro alle esigenze di servizi bancari e finanziari per fasce di clienti con minor grado di conoscenze digitali».
L’economia regionale
La Commissione regionale Abi ha preso in esame anche l’attuale situazione dell’economia marchigiana, «alle prese con difficoltà sulle esportazioni – in particolare nei segmenti della farmaceutica, cantieristica navale, moda e meccanica – e con la necessità di favorire la crescita dimensionale e patrimoniale delle piccole e medie imprese, affinché possano accedere più agevolmente al mercato europeo che è il principale terreno di sbocco dei prodotti regionali», il quadro tracciato da La Boria.
Le imprese artigiane
Sul totale delle imprese attive, fa notare Abi Marche, quelle artigiane sono ben 38.457 e per queste «serve l’ulteriore sforzo congiunto di banche, istituzioni, associazioni di categoria e sistema dei confidi per accelerare su tutte le misure in campo utili ad agevolare investimenti, accesso al credito, transizione energetica e patrimonializzazione».
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