Cyber Index, le PMI esposte ai rischi della sicurezza informatica


Milano, 28 mar. (askanews) – Le piccole e medie imprese italiane sono ancora in difficoltà in quanto a gestione dei rischi legati alla Cybersicurezza. Il secondo Rapporto Cyber Index PMI, realizzato da Generali e Confindustria, con il supporto scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e con la partecipazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha evidenziato che le PMI raggiungono un livello di consapevolezza in materia di sicurezza digitale di 52 su 100. Il 44% riconosce il rischio cyber, ma solo il 15% ha un approccio strategico e la capacità di valutare il rischio cyber e mitigarlo; il 56% è poco consapevole, con un 18% che si può definire principiante. “Il nostro ruolo – ha commentato Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia – è quello di promuovere, intanto, cultura del rischio, in questo caso legato alla Cybersicurezza e quello anche di fare Cybersicurezza, perché Generali è una grande azienda che tutti i giorni si misura con questi problemi e poi il nostro ruolo centrale è quello di assicuratori, di essere assicuratori di questi rischi attraverso delle soluzioni che siano sempre più vicine agli effettivi bisogni dei nostri clienti, in particolar modo delle piccole e medie imprese che non avendo spesso delle strutture di risk management particolarmente volute e strutturate, sono particolarmente esposte a questa tipologia di rischio”. In questo contesto Generali lavora per un cambio di mindset rispetto alla gestione dei rischi cyber che deve essere interpretata come fattore abilitante della trasformazione digitale. Inoltre si sottolinea il bisogno di un approccio sistemico per definire opportunità di investimento comuni e rafforzare le infrastrutture aziendali. “Il rapporto – ha aggiunto Barbara Lucini, responsabile Country Sustainability and Social Responsibility di Generali Italia – ci dice appunto che siamo in un contesto che diventa sempre più complesso. La digitalizzazione e l’artificial intelligence e la generative AI possono aumentare ulteriormente quel divario tra capacità offensive e capacità difensive nelle nostre piccole e medie imprese e iniziative come queste hanno proprio l’ambizione di essere realmente utile molto concretamente stare vicino alle imprese per aumentare consapevolezza e adozione di pratiche efficace di protezione anche in ambito assicurativo”. Anche perché dalla sicurezza digitale delle PMI passa, in un certo senso, la sicurezza dell’intera economia italiana. “Lo sforzo di irrobustimento della dorsale produttiva italiana, che come sapete è rappresentata per larga parte di operatori piccoli e medi – ha chiosato Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale – è veramente uno sforzo da cui dipende la stessa business continuity del nostro Paese, se posso dirlo con questa espressione”. Nell’ottica di aumentare la conoscenza su questi temi la compagnia organizza incontri di formazione e workshop su base territoriale: prima tappa Roma, poi Genova e Napoli.



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