L’obbligo di stipulare le polizze catastrofali per le imprese subisce un ulteriore rinvio. Il termine per adeguarsi a questa normativa slitta al 1° gennaio 2026, ma non per tutte le aziende. Il provvedimento, adottato dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo 2025, stabilisce scadenze differenziate in base alla dimensione dell’impresa.
Un quadro normativo in continua evoluzione
L’obbligo di sottoscrizione delle polizze catastrofali per le imprese con sede in Italia è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 (Legge 213 del 30 dicembre 2023, art. 1, comma 105). Queste assicurazioni coprono i danni derivanti da calamità naturali, come alluvioni e terremoti, su terreni, fabbricati, impianti e macchinari iscritti a bilancio.
Il termine di entrata in vigore è stato più volte posticipato. L’ultima scadenza fissata era il 31 marzo 2025, ma la pubblicazione del decreto attuativo n. 18 del 2025 ha evidenziato la necessità di una proroga per consentire alle imprese di adeguarsi. La richiesta di rinvio è stata avanzata non solo dal mondo imprenditoriale, ma anche dall’opposizione politica, con il Partito Democratico tra i principali sostenitori di una posticipazione.
Un rinvio selettivo: le nuove scadenze
L’estensione dei termini riguarda esclusivamente le Piccole e Medie Imprese (PMI), mentre le Grandi Imprese dovranno adeguarsi a partire dal 1° aprile 2025. Tuttavia, per queste ultime è previsto un periodo transitorio di 90 giorni senza sanzioni e senza impatti sull’accesso a contributi pubblici.
Ecco il nuovo calendario:
- Grandi Imprese: obbligo a partire dal 1° aprile 2025;
- Medie Imprese: obbligo posticipato al 1° ottobre 2025;
- Micro e Piccole Imprese: obbligo rinviato al 1° gennaio 2026.
Questa diversificazione nasce dalle difficoltà economiche che le PMI stanno affrontando, in particolare per i costi elevati delle polizze, che possono arrivare fino a 12.000 euro l’anno. Inoltre, le aziende chiedono più tempo per analizzare e scegliere le migliori opzioni assicurative disponibili sul mercato, evitando così di essere costrette a sottoscrivere polizze eccessivamente onerose.
Le ragioni della proroga e le richieste delle imprese
Le associazioni di categoria, tra cui Confartigianato e Unimpresa, hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alla sostenibilità economica delle polizze catastrofali per le piccole aziende. La presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha sottolineato che questi costi, uniti all’aumento dei prezzi dell’energia e all’inflazione, potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza di molte imprese.
La proroga permetterà di:
- Studiare soluzioni assicurative più personalizzate, ad esempio per beni in leasing o strumenti di valore modesto;
- Consentire alle compagnie assicurative di elaborare pacchetti più accessibili;
- Dare il tempo al Governo di valutare incentivi fiscali per agevolare le imprese nell’adempimento dell’obbligo.
Un altro nodo da sciogliere riguarda la ripartizione degli oneri assicurativi tra proprietari e affittuari di immobili commerciali e industriali. Alcuni operatori hanno sollevato dubbi su chi debba farsi carico della polizza in caso di locazione, sottolineando la necessità di chiarimenti normativi.
Assicurazioni pronte, ma chiedono tempo per l’applicazione delle sanzioni
Le compagnie assicurative si dichiarano già pronte a offrire le polizze richieste dalla normativa, ma suggeriscono un ulteriore periodo transitorio per evitare sanzioni immediate alle imprese in ritardo con la sottoscrizione. L’ipotesi avanzata dalle compagnie è quella di un meccanismo di gradualità nell’applicazione delle penalità, che potrebbe includere avvisi e richiami prima dell’imposizione di sanzioni definitive.
L’iter normativo resta aperto e potrebbe subire ulteriori modifiche nei prossimi mesi, con l’obiettivo di garantire un equilibrio tra protezione delle imprese e sostenibilità economica. Nel frattempo, le aziende restano in attesa di indicazioni più chiare per pianificare al meglio la sottoscrizione delle polizze.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link