Il Polo Tecnologico di Navacchio supporta nuove imprese con programmi di incubazione, accelerazione e networking strategico. Vediamolo insieme a Silvia Marchini, responsabile Area Startup del Polo
Da 25 anni al servizio delle imprese ad alta tecnologia: è il Polo Tecnologico di Navacchio, nato nel 2000 a pochi chilometri da Pisa e diventato il principale hub toscano per l’innovazione e la trasformazione digitale. Incubatore Certificato MIMIT, il Polo è una piattaforma che mette in connessione imprese, start up e centri di eccellenza, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di business e di sviluppo per il territorio. Molteplici i progetti dedicati alla crescita delle imprese che decidono di entrare a far parte di questa community. Scopriamoli insieme a Silvia Marchini, responsabile Area Startup.
Su quali idee imprenditoriali devono basarsi le start up innovative che intendono partecipare al percorso NextUp?
«NextUp è il nostro programma di accelerazione dedicato alle start up innovative con un forte potenziale di crescita. Se è vero che il bando ha chiuso il 28
febbraio, è anche vero che vale sempre la pena parlarne, perché NextUp è un punto di riferimento per chi vuole trasformare un’idea in un’impresa strutturata. Cerchiamo start up con progetti ad alto contenuto tecnologico in settori chiave come intelligenza artificiale, sostenibilità, economia circolare, mobilità intelligente, biotech e nuove soluzioni per il digitale.
Vogliamo far emergere progetti ad alto impatto, validandone il business model, creando partnership e facilitando l’accesso ai fondi. Chi non rientra in questa edizione non deve demordere: il Polo è un ecosistema in movimento e offre continue opportunità a idee brillanti e determinate. Inoltre, il percorso è completamente gratuito grazie al contributo di Tuscany X.0».
In cosa consiste la collaborazione tra NextUp e il progetto Tuscany X.0?
«Tuscany X.0 punta a rendere la Toscana un hub innovativo, connettendo start up, aziende e università. La collaborazione con NextUp nasce proprio dalla volontà di facilitare il legame tra giovani imprese e realtà consolidate nell’industria 4.0 e nelle tecnologie digitali. Per le start up che partecipano a NextUp, questo significa avere accesso a un network di alto livello, con possibilità di collaborazione, mentorship e sperimentazione diretta delle proprie soluzioni in contesti industriali reali. Non è solo accelerazione, è un trampolino per entrare in un ecosistema più ampio, dove innovazione e business si incontrano».
Quali sinergie e nuove opportunità possono nascere per le start up dal progetto Innesti?
«Innesti è un progetto di open innovation lanciato da Crédit Agricole Italia in collaborazione con noi del Polo Tecnologico di Navacchio e Le Village by CA Parma per promuovere l’innovazione nel settore agroalimentare toscano, pensato per creare un ponte tra start up e aziende “tradizionali”, in un contesto dove entrambi possono trarre vantaggio dalla collaborazione.
Le start up hanno idee innovative ma faticano a trovare partner e clienti, mentre le aziende cercano nuove soluzioni senza svilupparle internamente. Innesti le unisce in un modello win-win: le start up offrono innovazione, le aziende esperienza e risorse per la crescita. Il progetto favorisce collaborazioni, test di mercato e progetti pilota, aiutando le start up a validare soluzioni e le aziende a innovare. Innesti è un laboratorio di innovazione aperta, dove il successo di uno avvantaggia tutti.».
In cosa consiste il Bando Incubatore 2025?
«Il Bando Incubatore 2025 è un’opportunità per le start up che vogliono crescere in un ambiente innovativo e connesso. Il percorso offre spazi, mentorship, formazione e networking con investitori e aziende. L’innovazione è una sfida continua, e il Polo Tecnologico di Navacchio vuole essere un partner strategico per chiunque abbia idee e voglia di trasformarle in impresa. Che si tratti di NextUp, Tuscany X.0, Innesti o dell’Incubatore 2025, il nostro obiettivo è sempre lo stesso: supportare le start up nel loro percorso di crescita, mettendo a disposizione strumenti concreti e un network di opportunità».
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