Sono una cinquantina le domande arrivate, entro la scadenza del 5 aprile scorso, con la richiesta di un contributo straordinario per i danni subiti dalle attività economiche a causa degli eventi alluvionali del 14 marzo. All’avviso pubblico diramato dal Comune, che ha stanziato 150mila euro per questo specifico capitolo, hanno risposto imprese e negozi delle aree più colpite dagli allagamenti che, documentando le spese sostenute, potranno ottenere un ristoro fino a un massimo di 5mila euro. Le maggior parte delle richieste, come prevedibile, è arrivata dalle attività commerciali del centro cittadino messe, letteralmente, sott’acqua dall’esondazione del torrente Rimaggio in piazza del Mercato con gravi conseguenze.
La valutazione delle domande ora è in corso da parte di una commissione nominata allo scopo che dovrà verificare la presenza dei requisiti richiesti: fra l’altro l’ulteriore forzata chiusura delle attività rispetto ai tempi imposti, per sicurezza, da una ordinanza del sindaco Lorenzo Falchi del 14 marzo. L’obiettivo dichiarato è quello di poter riuscire a erogare i contributi entro fine mese. Si tratta comunque di un primo ristoro, reso possibile esclusivamente da risorse comunali, che dovrà sommarsi a quelli in arrivo da Regione e Stato che avranno tempi decisamente più lunghi.
Intanto, dopo l’annuncio della dichiarazione dello stato di emergenza della Toscana da parte del Governo Meloni con lo stanziamento di 63 milioni di euro intervengono i capigruppo del centrodestra in consiglio comunale a Sesto, Daniele Brunori (Lega) e Stefano Mengato (Fratelli d’Italia): “Ora che il Governo ha fatto la sua parte – dicono – chiediamo con ancora più forza che anche a Sesto si faccia la propria, promuovendo una vera assemblea pubblica per analizzare in modo trasparente la gestione dell’emergenza e discutere le misure necessarie a prevenire eventi simili in futuro, come già accaduto nel vicino comune di Calenzano. Sesto merita risposte, partecipazione e trasparenza. E noi, come rappresentanti del centrodestra in consiglio comunale, continueremo a chiederle con determinazione”.
Sandra Nistri
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