L’annuncio doveva essere privato, sul gruppo Facebook “Sei sei sindaco”, la comunità virtuale dei primi cittadini al riparo di sguardi indiscreti: “Velina dal Gse: conto termico 3.0, purtroppo si parla di settembre”. Firmato Davide Ferrari, l’amministratore della pagina social, ex sindaco leghista a Galliate reclutato dal dipartimento per la Digitalizzazione di palazzo Chigi. Il Conto termico 3.0 è l’incentivo statale per sostenere lavori di efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Per entrare in vigore serve un decreto del ministero dell’Ambiente che i sindaci attendono da quasi un anno, sempre rinviato. Intanto si fermano i cantieri e i Comuni perdono finanziamenti.
L’Anci scrive al ministro: “Risorse perse e malcontento” – In calce al post di Ferrari, il 26 marzo sulla pagina blindata, leggiamo 12 commenti. Nel segreto del gruppo chiuso, i sindaci cedono allo sconforto e lanciano strali sui tagli del governo. Qualcuno critica il silenzio dell’Associazione nazionale dei Comuni. Invece l’8 aprile l’Anci ha lamentato i ritardi con una lettera al dicastero dell’Ambiente, firmata dal presidente e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Destinatari: il ministro Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) e la vice Vannia Gava (Lega). “Mi preme rappresentarVi la preoccupazione di molti colleghi sindaci in riferimento al Conto Termico 3.0 e al ritardo nella sua pubblicazione – si legge nella missiva – in diversi territori, come il Veneto o l’Emilia-Romagna, il rischio che le amministrazioni comunali perdano risorse importanti per efficientare il proprio patrimonio sta generando da settimane un crescente malcontento”. Basta leggere i commenti al post di Davide Ferrari sul rinvio a settembre.
I sindaci infuriati dopo l’annuncio “segreto” – “Che brutta notizia! Ma come si può lavorare così? Sull’edilizia scolastica il nulla, il conto termico neanche… come facciamo a intervenire sulle nostre strutture?”: firmato Katia Maccarone (Pd), sindaca di Camposampiero (Padova).
“Settembre di che anno? Scherzi a parte, così è molto ma molto dura. Si può fare qualcosa per anticipare?”: Matthew Sommadossi da Fonte (Treviso) ex candidato Forza Italia alle regionali venete 2020.
“Neppure il triennale dell’edilizia scolastica sta uscendo”: Alex Severgnini da Capergnanica (Cremona), sindaco civico.
“Serve davvero un intervento importante di Anci, molti Comuni sono bloccati con interventi Pnrr su edifici e stanno aspettando il conto termico 3.0”: Maria Rosa Pavanello (Pd), ex sindaca di Mirano, Venezia.
“Non ho parole… da che era considerato imminente…”: Max Gagnor da Levone (Torino), sindaco civico.
“È davvero una vergogna. Progetti che attendono, locali che restano inutilizzabili, posti di lavoro che non nascono, paesi che si spopolano. Come si può costruire il futuro così?”: Salvatore Salis da Montresta (Oristano), sindaco civico.
Cantieri fermi (aspettando gli incentivi di Pichetto) – Il sindaco Salis aspetta da mesi il decreto di Pichetto Fratin con le regole del Conto termico 3.0. Senza il provvedimento ministeriale, addio ai finanziamenti necessari per finire i lavori della casa di riposo. Lo scopo è fermare la fuga degli anziani dal paesino: a Montresta – 500 anime in Sardegna – dopo i giovani scappano pure i nonni. Nella struttura ora ci sono i pavimenti, i bagni, la cucina: mancano solo gli impianti energetici. Costo: circa un milione. Il nuovo conto termico prevede il rimborso completo della spesa. Dove sorgerà una casa per gli anziani, circa 30 anni fa c’era una scuola media. A Montresta restano una scuola materna e una elementare: “Con il nuovo conto potremmo rifare gli impianti anche nelle scuole”, dice il sindaco Salis.
Molti primi cittadini contavano sul nuovo incentivo, non solo Montresta. Per i Comuni sotto i 15 mila abitanti è vantaggioso, rispetto ai precedenti: prevede la copertura al cento per cento della spesa per l’efficientamento energetico di scuole, case di riposo per anziani, centri diurni per i disabili. Dunque infissi nuovi, cappotto termico, impianto fotovoltaico, pompa di calore e molto altro. Il risultato è un taglio netto alle bollette di luce e gas.
Decreto fantasma, il dossier arenato nel silenzio del ministero – Dal 2016 è in vigore la versione 2.0, del Conto termico. Ma già dall’era Draghi si attende l’aggiornamento al 3.0, per fronteggiare i rincari esplosi con la guerra in Ucraina. Con Giorgia Meloni a palazzo Chigi e Gilberto Pichetto Fratin al ministero dell’Ambiente, il dossier si è arenato. I sindaci, come Godot, aspettano un decreto del Mase che non arriva mai. Lo attendono dall’estate, perché le consultazioni con il tavolo tecnico si sono chiuse a maggio 2024. Poi i rinvii a dicembre, gennaio, fino ai mesi di primavera. Nel frattempo, molti sindaci avevano pianificato investimenti e sono finiti in braghe di tela. Ora la doccia gelata: gli incentivi green arriveranno a settembre 2025.
A Davide Ferrari, la notizia sarebbe arrivata dal Gse, il Gestore dei servizi energetici che amministra il Conto termico. Ma il Gse dice di non sapere nulla sui ritardi e rimanda al ministero dell’Ambiente. Abbiamo sentito l’ufficio stampa del Mase: nessuna risposta. Abbiamo contattato l’ufficio Direzione generale domanda ed efficienza energetica (DEE) del dicastero: ci ha rinviato all’ufficio stampa. Davide Ferrari dice di non essere autorizzato a dare informazioni.
Il testo impigliato nella Conferenza Stato-Regioni: cantieri fermi e finanziamenti a rischio – Tutti tacciono. Intanto, da dicembre il testo è impantanato nella conferenza Stato-Regioni: è la Sardegna a coordinare il confronto con il ministero. La bozza del decreto è stata condivisa il 7 marzo e l’Anci ha proposto modifiche. Poi il documento è tornato negli abissi, tanto che l’associazione dei Comuni ha inviato la missiva per sollecitare il ministro Pichetto. I primi cittadini avevano pianificato lavori pubblici, ma i cantieri sono stati congelati nell’attesa del decreto: ora rischiano di bruciare finanziamenti già ottenuti.
È il caso di Matteo Zennaro da Longare, 5 mila anime in provincia di Vicenza. Il sindaco vuole ristrutturare il palazzetto dello sport, anche per migliorare l’accesso ai disabili della squadra di basket in carrozzina. Costo: oltre 2 milioni. Uno arriva dalla Regione, 250 mila euro dal dipartimento Sport di palazzo Chigi. Manca il milione del nuovo Conto termico 3.0 per rifare gli impianti energetici. Se il cantiere non apre a giugno, addio ai soldi già stanziati dal Veneto e dalla presidenza del consiglio dei ministri. Il palazzetto, a Longare, ospita associazioni amatoriali e giovanili dai 6 anni in su.
Zennaro invoca il conto termico anche per tagliare il costo delle bollette: “L’efficientamento energetico è essenziale per molti comuni che, a causa dell’aumento incondizionato dei costi dell’energia, e dei pesanti tagli del governo, si trovano in condizioni di crisi”, dice il sindaco al Fatto.it. Se arrivasse il decreto di Pichetto, potrebbe risparmiare su luce e gas di scuole ed edifici a scopo “residenziale diurno con finalità socio assistenziale” (strutture per anziani, comunità per ragazzi disabili e bisognosi di assistenza).
900 milioni l’anno, ma più della metà resta in cassa – La somma disponibile per gli incentivi 2.0 ammonta a 900 milioni: 500 per i privati e 400 per la pubblica amministrazione. Nel secondo caso le richieste sono in crescita: dai 106,5 milioni impegnati nel 2022, ai 222,5 del 2024; la somma è più che raddoppiata. Per il 2025, il Gse stima di finanziare la pubblica amministrazione con 264 milioni. Eppure la maggior parte dei fondi, centinaia di milioni, resta in cassa. Nel 2024, su 900 milioni, il Gse ne ha impegnati meno della metà: 422,6. Ancor meno l’anno prima: 354,4. Soldi congelati, mentre i Comuni sono allo stremo.
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