Pierluigi Cornacchia, esperto in diritto internazionale e proprietà intellettuale: «Proteggere i brevetti fuori dall’Italia? Questo incentivo è la chiave»
Brevetti, c’è ancora tempo per ottenere il Voucher 3i– Investire in innovazione: microimprese e startup possono accedere all’agevolazione per servizi di consulenza specialistica. La misura resterà attiva fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
Per comprendere il valore strategico del Voucher 3i nella crescita delle imprese italiane, abbiamo intervistato Pierluigi Cornacchia, avvocato specializzato in internazionalizzazione e proprietà intellettuale. È tra i professionisti accreditati dal ministero delle Imprese per fornire consulenza qualificata.
Come funziona il Voucher 3i e che tipo di opportunità offre?
«Con uno stanziamento di 9 milioni di euro, l’incentivo mira a sostenere la brevettazione di invenzioni industriali. Promosso dal ministero delle Imprese e del made in Italy, è gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Prevede l’erogazione di un voucher a copertura dei costi per servizi di consulenza specialistica in materia. L’intento è di facilitare l’accesso a competenze qualificate per proteggere le idee e favorirne la valorizzazione economica».
Quali sono gli importi e a chi spetta l’agevolazione?
«L’incentivo è erogato in regime “de minimis” e prevede importi in diverse misure. É destinato alle startup innovative e alle microimprese (da art.1 del decreto ministeriale dell’8 agosto 2024). In sintesi, i servizi (costo coperto per un solo intervento, ndr) prevedono mille euro + IVA per ricerche di anteriorità preventiva e verifica della brevettabilità dell’invenzione, 3mila euro + IVA per la stesura e il deposito della domanda di brevetto presso UIBM, 4mila euro + IVA per il deposito all’estero di una domanda di brevetto con priorità da una precedente domanda nazionale».
In cosa questo incentivo colma un gap strategico per le microimprese e le startup?
«È un voucher mirato a sostenere le microimprese e le startup che, per la loro dimensione contenuta, hanno difficoltà a dotarsi di titoli di proprietà intellettuale. Il ministero quindi con tale misura prova a colmare tale deficit pagando di fatto la consulenza per l’ottenimento di un brevetto».
Tempi certi e zero anticipi: quanto è rapida la procedura?
«Ci sono diversi vantaggi per le aziende. Anzitutto dobbiamo parlare della struttura dei fondi, differenza significativa da altri incentivi, per via della dotazione di 9 milioni di euro e del sistema di rimborso diretto a Invitalia. Significa che le imprese non devono anticipare i costi, senza neppure un passaggio di cassa. Pertanto il Voucher 3i diventa un’opzione unica per proteggere le proprie innovazioni. Poi altro requisito distintivo è la procedura, con tempi massimi di 30 giorni per la verifica preliminare di Invitalia e 120 giorni per l’erogazione completa del servizio da parte del fornitore. Infine, riguardo al fornitore, la sua prestazione è rimborsata direttamente da Invitalia».
Perché è importante proteggere i brevetti a livello internazionale?
«Per una startup è cruciale poiché consente di mantenere un vantaggio competitivo nel mercato globale. Il Voucher 3i facilita tale protezione internazionale, offrendo supporto per la consulenza e il deposito di brevetti in altri Paesi. Senza una registrazione internazionale le startup rischiano di perdere opportunità di mercato e di essere vulnerabili alla concorrenza. In più, avere diritti di proprietà intellettuale aumenta la credibilità agli occhi degli investitori, migliora l’opportunità di attrarre finanziamenti, assicura un valore tangibile per l’azienda».
Come si richiede l’agevolazione?
«Si tratta di un incentivo a sportello, quindi non ci sono graduatorie o scadenze per la presentazione delle domande, valutate da Invitalia in base all’ordine di arrivo, fino all’esaurimento dei fondi. In sintesi, la startup presenta la richiesta online sul sito di Invitalia, che verifica i requisiti entro 30 giorni. Se approvata, viene rilasciato il voucher e notificato il fornitore. Al contrario, è comunicato il diniego. Il fornitore eroga il servizio entro 120 giorni, inviando relazione finale, documentazione di deposito e fattura intestata a Invitalia. Una volta controllata la documentazione, avviene il pagamento, che chiaramente è bloccato se il controllo è negativo».
Il Voucher 3i trasforma il panorama dell’innovazione in Italia.
«Grazie a misure come il Voucher 3i si aprono scenari molto promettenti. Non è solo per via della consulenza per la brevettazione senza costi iniziali. L’iniziativa incentiva sia la crescita tecnologica sia una vera e propria cultura dell’innovazione, rendendo le startup più attrattive per investimenti. In definitiva, può trasformare il panorama dell’innovazione in Italia, rafforzando il tessuto imprenditoriale e contribuendo alla valorizzazione del made in Italy».
Il Voucher 3i si conferma uno strumento strategico per rafforzare la competitività delle startup e delle microimprese italiane, soprattutto in un contesto globale dove l’innovazione tecnologica è leva essenziale per attrarre investimenti, crescere e tutelare il proprio know-how. Insomma, un’opportunità concreta per trasformare le idee in asset di valore e dare slancio all’ecosistema dell’innovazione made in Italy.
Ricordiamo che i servizi di consulenza specialistica possono essere erogati solo da professionisti accreditati, iscritti negli elenchi ufficiali predisposti dagli enti competenti: Consiglio nazionale forense (elenco aggiornato al 29 novembre 2024) e Ordine dei Consulenti proprietà industriale. Le richieste dovranno essere inviate unicamente con procedura informatica sul sito di Invitalia (link di approfondimento). Invece, per il decreto di riferimento, 8 agosto 2024, basta cliccare qui (gazzettaufficiale.it).
di Anna Colazzo
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