Traguardo in vista per la vertenza Beko. Oggi pomeriggio, alle 18, azienda e sindacati si incontreranno ancora al ministero delle Imprese e del Made in Italy per firmare l’accordo raggiunto la settimana scorsa. Al tavolo, presieduto dal ministro Adolfo Urso, anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e la sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo. L’intesa è stata approvata via referendum dai lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani, con una percentuale di voti favorevoli che ha sfiorato il 90 percento.
Vertenza Beko: il contenuto dell’accordo
Esuberi
Per quanto riguarda le Marche, il gruppo non ha fatto sconti sul numero degli esuberi: 80 operai a Comunanza e 64 a Melano, più altri 193 lavoratori a Fabriano tra sede impiegatizia e di ricerca. A questi si aggiungeranno altri 14 dipendenti che non rientrano nel contratto dei metalmeccanici e per i quali dovrà essere sottoscritto un accordo a parte.
Incentivi all’esodo
Le uscite dovranno essere tutte su base volontaria: come incentivi all’esodo, Beko prevede percorsi di prepensionamento fino a 4 anni e buonuscite fino a 90mila euro, in base all’età.
Scadenza e monitoraggio
Il piano di esuberi, accompagnato dalla cassa integrazione, si dovrà concludere entro la fine del 2027. Un percorso lungo, che sarà monitorato ogni sei mesi dal ministero e ogni due in sede territoriale.
Investimenti
Sul fronte degli investimenti, nei prossimi tre anni arriveranno 62 milioni di euro per la fabbrica di Melano, che resterà polo europeo per i piani cottura a gas, e altri 15 milioni per lo stabilimento di Comunanza, dove Beko inizierà a produrre lavasciuga di alta gamma.
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