Prestiti per resistere, non per crescere: l’effetto della frenata economica sulle imprese


rate e prestiti

La frenata del ciclo economico ha decisamente condizionato negli ultimi dodici mesi l’evoluzione dei flussi di cassa delle nostre e quindi anche l’andamento delle richieste di credito, cresciute del +2% rispetto al 2023. Il 20% circa delle nostre imprese si è trovata a fronteggiare lo shock  partendo da situazioni di liquidità poco robuste. Il 15% circa delle aziende disponeva di liquidità in grado di coprire il 40% circa dei debiti finanziari a breve scadenza. All’incremento delle domande di finanziamento hanno contribuito sia le condizioni di offerta favorevoli per effetto di un costo di finanziamento moderato per il settore bancario e un minore rischio avvertito grazie alle garanzie statali. Le domande di nuovi finanziamenti sono state così  incentivate più dal bisogno di far fronte a esigenze di liquidità che da programmi di investimento e potenziamento del business. La sostenibilità del debito sarà poi facilitata dai tassi di interesse che rimangono estremamente bassi e dalla ripresa dell’attività economica. Tutti i settori produttivi hanno riportato  una crescita dei finanziamenti bancari  con la sola  eccezione di quelli legati al settore  immobiliare, presumibilmente  anche per effetto di operazioni di cessione di crediti deteriorati. I settori di attività che hanno incrementato  la loro esposizione verso il sistema bancario sono quello riferibile agli autoveicoli ed altri mezzi di trasporto, seguito dalle attività di servizi di alloggio e ristorazione, dalle industrie tessili, abbigliamento , dalle attività professionali e scientifiche .Le ditte individuali aumentano le proprie richieste del + 5% mentre le società di capitali segnano un incremento  del + 2% rispetto al 2023. Cresce anche l’importo medio richiesto sia per le piccole imprese (+6%) che per le società di capitali (+8%). Per quanto riguarda ditte individuali il peso delle richieste di finanziamento con importo inferiore ai 20.000 Euro è riferibile a  quasi la metà del totale , a conferma di come le piccole imprese tendano a rivolgersi alle banche  per importi di piccolo taglio, spesso per far fronte ad esigenze di liquidità . Se le concessioni di credito sono aumentate il flusso dei depositi  cresce maggiormente a conferma di un atteggiamento prudente da parte di famiglie e imprese . Le masse di raccolta hanno superato il totale degli impieghi a favore delle nostre Aziende. Valori comunque  previsti in decisa diminuzione  a partire già da inizio anno  quando i flussi dei finanziamenti  sono stimati pari  a quelli  dei depositi. In ogni caso, per le aziende  appartenenti ai settori più fortemente colpiti dalla crisi , la sostenibilità del debito potrebbe rappresentare  un fattore di complessità. Per questa ragione, è importante  sostenere i loro flussi di cassa. La durata della crisi è fondamentale  per capire quanto e come le imprese  riusciranno a reggere  e contrattaccare . Ma è ugualmente rilevante  che oltre alle misure per evitare ogni rischio di default, si passi ad avviare provvedimenti  di medio e lungo termine.



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