Bonus autoimpiego 2025 per chi si vuole mettere in proprio. Requisiti, funzionamento, importi e condizioni


Il Bonus autoimpiego è uno degli strumenti di sostegno dei giovani under 35 che decidono di avviare una nuova attività imprenditoriale o professionale. Si tratta di un contributo strutturale e ricorrente pensato per accompagnare l’avvio di nuove realtà autonome, soprattutto nei settori considerati strategici per la crescita del Paese, come la transizione ecologica, la digitalizzazione, i servizi alla persona e l’innovazione.

L’elemento che caratterizza questa misura è il suo approccio integrato: non si limita a un finanziamento iniziale, ma si garantisce una entrata mensile certa, sotto forma di un contributo diretto di 500 euro al mese, erogato per un periodo che può arrivare fino a 36 mesi. L’intento del governo è favorire l’occupazione giovanile, stimolare la nascita di nuove attività economiche diffuse sul territorio e incentivare l’autoimprenditorialità come risposta concreta alla disoccupazione. Approfondiamo in questo articolo:


  • Chi può accedere al bonus autoimpiego e a quali condizioni

  • Contributo diretto ai lavoratori autonomi e sgravio per le imprese

Chi può accedere al bonus autoimpiego e a quali condizioni

Il primo filtro per beneficiare della misura è anagrafico: il bonus autoimpiego è riservato a chi non ha ancora compiuto 36 anni al momento della presentazione della domanda. Il secondo criterio è lo status occupazionale: l’aspirante beneficiario deve risultare disoccupato ossia non avere in essere alcun contratto di lavoro e non essere iscritto a forme di studio full time.

Un altro elemento determinante riguarda la natura dell’attività che si intende avviare: il progetto deve essere nuovo, non può trattarsi di una semplice prosecuzione di un’attività preesistente intestata a un familiare o collaboratore, e deve avere una base operativa in Italia. Ed è necessario che l’impresa o la partita Iva venga attivata entro un termine definito dalla data di ammissione al beneficio, per evitare che la domanda venga archiviata.

L’iniziativa è orientata ai settori ad alto impatto innovativo, tecnologico e ambientale, ma non esclude attività più tradizionali, a condizione che rispondano a un bisogno del territorio e mostrino un piano economico-finanziario sostenibile. Il richiedente deve presentare un business plan dettagliato, in grado di illustrare la coerenza del progetto, le modalità di impiego delle risorse e la previsione dei costi e ricavi. Il contributo sarà erogato mensilmente, in forma diretta, dall’Inps, previa verifica del rispetto delle condizioni di attività e permanenza dei requisiti.

Da sottolineare che il bonus non è cumulabile con altre misure similari, come ad esempio il Supporto per la formazione e il lavoro. In caso di sovrapposizione, sarà richiesto al beneficiario di optare per uno solo dei due strumenti. Resta possibile abbinare il bonus autoimpiego ad altri incentivi all’investimento, come ad esempio i voucher regionali per l’innovazione o i microfinanziamenti a tasso zero.

Contributo diretto ai lavoratori autonomi e sgravio per le imprese

Il decreto Coesione, oltre a incentivare chi decide di mettersi in proprio, introduce anche uno strumento per incoraggiare l’assunzione stabile dei giovani, agendo in parallelo su più fronti del mercato del lavoro. Le aziende che, dal primo settembre 2024 al 31 dicembre 2025, assumeranno con contratto a tempo indeterminato un under 35 alla sua prima esperienza stabile, potranno usufruire di un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali, fino a un massimo di 500 euro al mese per due anni.

Nel caso in cui l’assunzione avvenga a partire dal 31 gennaio 2025, data che segna l’autorizzazione ufficiale della misura da parte della Commissione europea, l’importo massimo dell’incentivo sale a 650 euro mensili, a condizione che il lavoratore assunto risulti disoccupato da almeno 24 mesi. Questo doppio meccanismo permette di costruire un sistema di incentivi bilanciato, in cui ogni attore coinvolto ha una motivazione concreta per generare occupazione, sia in forma subordinata sia in forma indipendente.

Ma ci sono limiti importanti da rispettare. L’esonero contributivo non si applica nei casi di contratti di apprendistato e non può essere richiesto da aziende che, nei sei mesi precedenti all’assunzione, abbiano effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo nella stessa unità produttiva. Allo stesso modo, è vietato licenziare il lavoratore assunto con bonus nei sei mesi successivi, pena la decadenza dell’incentivo.

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