Caltanissetta, truffa fondi Ue, chi sono gli imprenditori indagati


PALERMO – L’indagine è partita dalla segnalazione di diverse operazioni sospette da parte delle banche. La Direzione investigativa e il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Caltanissetta hanno messo gli occhi sulle attività di Salvatore Paterna e Maria Iacona, marito e moglie, di 54 e 55 anni.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta ha emesso un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, su beni mobili, immobili o societari, nei confronti di quattro indagati. La richiesta è dell’ufficio palermitano della Procura europea. Europei infatti sono i fondi che avrebbero dovuto finanziarie nuove realtà imprenditoriali nel settore agricolo tramite l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).

Le indagini si snodano fra Riesi, nel Nisseno, e Mazzarrone, piccolo comune della città metropolitana di Catania.

In particolare aveva destato sospetti il finanziamento per quasi 600 mila euro ricevuto dall’impresa individuale “La primula di Mazzarone” in provincia di Catania, formalmente intestata a Rosaria Vecchio, 52 anni, ma dietro cui ci sarebbero i coniugi.

Una volta ricevuti i soldi, siamo nel 2018, l’impresa aveva emesso quattro assegni in favore della Saria srl con sede a Riesi in provincia di Caltanissetta. L’operazione veniva compiuta da Iacona delegata a operare sui conti della “Primula” e al contempio socio unico e amministratore della Saria srl.

Le indagini si sono poi spostate anche sulla Praedia srl e sulla Asso Società Cooperartiva, legalmente rappresentate da Paterna, con sede a Riesi. La prima è proprietaria di un fondo a Mazzarrone coltivato con alberi di albicocche, pesche e susine. Gli immobili sono stati acquistati nel 2002, poi nel 2006 vi hanno investito 730.000 con dei mutui bancari.

Il punto è che in quel tempo la Praedia srl avrebbe avuto volumi di affari pari a zero e comunque inferiori agli acquisti imponibili dichiarati. In sostanza la società non produceva utili ma perdite, pertanto non avrebbe potuto pagare il mutuo. Nonostante fosse andata in sofferenza e la banca aveva aperto un contenzioso, nel 2012 la stessa Praedia ha presentato una domanda di finanziamento per l’ammmodernamento delle aziende agricole e l’impianto di un uliveto. Tra gli indagati c’è anche Loredana Ripollino, 51 anni, legale rappresentante della Saria srl dal 2017 al 2019.

A conclusione delle attività di indagine i pubblici ministeri europei Calogero Ferarra e Amelia Luise hanno contestato l’ipotesi di truffe ai danni dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare e dell’Agea e di riciclaggio. Ed è scattato il sequestro fino a raggiungere la cifra di 700 mila euro. Parte dei finanziamenti invece di essere investi nell’azienda agricola sarebbe finiti sul conto personale di Paterna oppure spesi per una polizza vita o incassati come “rimborso spese amministratore”.



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