Giornata internazionale della creatività e dell’innovazione 2025


Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende celebrare la Giornata Internazionale della Creatività e dell’Innovazione, 21 aprile, istituita dall’ONU con la Risoluzione A/RES/71/284, rivolgendo un messaggio a tutte le istituzioni scolastiche del territorio nazionale affinché questa ricorrenza diventi un’occasione concreta per riflettere sul valore inestimabile dell’ingegno umano, della libertà di pensiero e della capacità creativa, soprattutto nell’ambito della formazione delle nuove generazioni.

Nel 2025, creatività e innovazione si confermano come i principali catalizzatori di cambiamento in un mondo sempre più interconnesso, instabile e bisognoso di risposte nuove a sfide complesse. Lontane dall’essere solo concetti astratti o riservati a contesti artistici o tecnologici, queste due dimensioni dell’ingegno umano sono oggi riconosciute come essenziali per il progresso economico, la coesione sociale e la tutela dei diritti umani.

Secondo l’ultimo Global Innovation Index 2025, pubblicato dalla WIPO (World Intellectual Property Organization), i paesi più innovativi restano Svizzera, Svezia, Stati Uniti, Regno Unito e Singapore. L’Italia guadagna due posizioni rispetto al 2024, collocandosi al 26° posto, con performance in crescita nel settore della ricerca accademica, del design industriale e delle startup creative.

Il rapporto evidenzia anche un dato significativo: i settori trainanti dell’innovazione nel 2025 sono l’intelligenza artificiale generativa, le biotecnologie sostenibili, la didattica digitale immersiva e la circular economy. In tutti questi ambiti, la creatività umana resta l’elemento propulsore, capace di immaginare scenari alternativi, creare connessioni tra discipline diverse e proporre soluzioni che tengano conto della complessità dei contesti.

Un recente studio pubblicato dal World Economic Forum stima che entro il 2027 oltre il 40% delle competenze più richieste nel mondo del lavoro sarà legato alla capacità di risolvere problemi complessi in modo creativo. In particolare, si valorizzano skill trasversali come il pensiero critico, la capacità di innovare processi e la flessibilità cognitiva.

Nell’ambito educativo, l’OCSE ha inserito la creatività tra le life skills fondamentali per il cittadino del futuro, affermando che “insegnare a pensare creativamente non è un lusso, ma una necessità strategica”. Alcuni paesi, come la Finlandia, il Canada e la Corea del Sud, hanno già integrato moduli strutturati di “creative thinking” nei curricula scolastici nazionali.

La creatività non si esaurisce nella sfera artistica o tecnologica. Sempre più realtà utilizzano approcci creativi per affrontare problemi sociali: dall’inclusione delle persone con disabilità tramite tecnologie personalizzate, alla rigenerazione urbana attraverso processi partecipativi, fino ai progetti di educazione non formale nelle periferie.

In Italia, nel 2025, si contano oltre 1.500 imprese culturali e creative attive nel sociale, con un impatto economico e occupazionale significativo. La maggior parte di queste realtà lavora in collaborazione con scuole, enti locali e organizzazioni non profit, promuovendo innovazione dal basso, coesione e cittadinanza attiva.

La scuola ha un ruolo chiave nel coltivare la creatività come competenza fondamentale. Secondo il MIUR, il 67% degli istituti secondari italiani ha attivato nel 2024/2025 almeno un progetto PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) incentrato su innovazione, arte, design o impresa creativa.

Sempre più istituti sperimentano approcci come il design thinking, le didattiche esperienziali e le classi laboratorio, dove gli studenti diventano protagonisti attivi nella creazione di contenuti, prodotti e soluzioni. La creatività, in questo contesto, non è solo espressione artistica, ma capacità di dare forma a nuove idee e trasformarle in valore per sé e per gli altri.

In un momento storico in cui il mondo affronta trasformazioni profonde, crisi ambientali, conflitti e disuguaglianze crescenti, la creatività e l’innovazione rappresentano strumenti imprescindibili non solo per il progresso economico e tecnologico, ma anche per il rafforzamento della democrazia, dei diritti umani e dell’inclusione sociale. La scuola ha il dovere morale e culturale di favorire ambienti dove l’immaginazione, la sperimentazione e il pensiero divergente siano riconosciuti come competenze chiave per la cittadinanza globale.

È proprio nelle aule scolastiche, nei laboratori, nei progetti interdisciplinari, che può germogliare quel pensiero critico e creativo capace di immaginare soluzioni sostenibili e umane ai problemi del nostro tempo. Promuovere la creatività significa anche rompere schemi, valorizzare la pluralità delle intelligenze, riconoscere la dignità di ogni studente nel suo percorso espressivo, e abbattere barriere cognitive e culturali. La creatività, se ben coltivata, diventa infatti motore di equità, di giustizia e di pace.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani invita studenti e docenti a condividere l’hashtag #CreativitàEDirittiUmani2025.

Il diritto alla creatività, all’espressione libera e all’innovazione è un diritto umano fondamentale, parte integrante del diritto all’educazione. Per questo, il nostro Coordinamento continuerà a promuovere, attraverso iniziative culturali e didattiche, un’idea di scuola dinamica, inclusiva, proattiva, capace di riconoscere nella creatività non solo un talento individuale, ma una risorsa collettiva per la costruzione di un mondo più giusto.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU



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