“Il decreto sicurezza minaccia mille posti di lavoro”


Un settore da 50 milioni di euro e circa mille posti di lavoro in Umbria rischia di essere spazzato via dal nuovo decreto sicurezza. È l’allarme lanciato a Narni durante un tavolo di confronto che ha riunito giovani imprenditori della canapa industriale e rappresentanti istituzionali.

L’incontro, partecipato e acceso, ha messo in evidenza le criticità dell’articolo 18 del decreto, accusato di colpire in modo indiscriminato un comparto considerato strategico per l’economia locale, in particolare nelle aree interne della provincia di Terni. La norma, sostengono gli operatori, equipara i prodotti della canapa industriale alle sostanze stupefacenti, senza distinguere tra diverse concentrazioni di Thc (il principio attivo della canapa, ndr) e rischia di criminalizzare attività imprenditoriali nate nel pieno rispetto della legge 242/2016.

“La nuova normativa – hanno denunciato i portavoce – presenta profili di incostituzionalità e mette a repentaglio centinaia di posti di lavoro nella regione”. Tra le principali contestazioni emerse: il divieto di commercializzare parti naturali della pianta, l’applicazione di sanzioni sproporzionate e la violazione del principio di libera iniziativa economica.

Al termine del tavolo, gli imprenditori hanno annunciato una strategia articolata: ricorso collettivo contro il decreto, apertura di un dialogo istituzionale e campagne di sensibilizzazione. È stato inoltre avviato un coordinamento permanente tra le aziende umbre della filiera.

Hanno preso parte all’incontro anche rappresentanti politici locali, tra cui la deputata Emma Pavanelli (M5S), il consigliere regionale Fabrizio Ricci (AVS) e l’assessore comunale di Narni Luca Tramini, che hanno espresso sostegno agli operatori e annunciato iniziative parlamentari per una revisione della normativa.

“Questo provvedimento – è stato ribadito – rischia di compromettere anni di lavoro e di investimenti, spingendo molte aziende a delocalizzare all’estero, con pesanti ricadute sull’economia locale”.

All’appuntamento erano presenti anche rappresentanti di Legambiente Umbria, che hanno sottolineato il valore della canapa industriale come coltura sostenibile, coerente con gli obiettivi di transizione ecologica.

Il comparto della canapa industriale in Umbria, cresciuto negli ultimi anni soprattutto grazie all’iniziativa di giovani imprenditori, si trova ora ad affrontare una sfida che potrebbe determinarne il futuro.



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