Incertezza per il futuro e agitazione tra i lavoratori: questa l’attuale situazione di Menarini, unica azienda nazionale a produrre autobus per il trasporto pubblico che mostra segnali di crisi.
Sindacati di diverse sigle e autorità locali delle città dove sono collocati gli stabilimenti, Flumeri (Avellino) e Bologna, lanciano l’allarme sul caos nel quale rischia di cadere un altro pezzo industriale importante per i territori nazionali. Le organizzazioni sindacali e politiche puntano il dito sulla mancanza di un piano serio e chiaro di rilancio e sul silenzio finora emerso dal Mimit.
A 10 mesi dal debutto della nuova proprietà societaria appoggiata dallo stesso ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il gruppo Seri Industrial al 98% del capitale sociale, la produzione a Flumeri, in provincia di Avellino, non prende slancio e lo stabilimento di Bologna non ha un vero piano di sviluppo.
Il futuro della Menarini è quindi molto incerto. L’unica realtà italiana di produzione di autobus rischia di collassare? Cosa sta succedendo.
Perché Menarini è in crisi? Cosa rischia l’unico produttore di autobus in Italia
All’indomani della Pasqua, i sindacati di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno lanciato un messaggio chiaro e allo stesso tempo preoccupante, parlando di Menarini come di un’azienda che rischia seriamente di “ripiombare nel caos” mentre “risulta assordante il silenzio del Ministero dell’Impresa e del Made in Italy che, nonostante le ripetute richieste di incontro da parte delle organizzazioni sindacali nazionali continua a non convocarci e anzi a portare la vertenza come esempio di buon Governo”.
La massima allerta è scattata quando il direttore industriale e il responsabile della produzione si sono dimessi e sono stati decisi cinque licenziamenti in modo unilaterale, tre a Bologna e due a Flumeri, senza rispettare la procedura che era stata concordata con la Regione il 20 dicembre 2024.
“La produzione nello stabilimento in provincia di Avellino, dove si è scelto di concentrarla stenta a ripartire e non c’è traccia del rilancio del sito di Bologna, dove dovevano essere sviluppate ricerca e sviluppo, prototipazione, area commerciale, ricambi e assistenza post vendita”, hanno aggiunto i rappresentanti sindacali.
I lavoratori bolognesi hanno scioperato lunedì 14 aprile e la Regione Emilia Romagna ha convocato le parti il giorno 23 aprile per capire se c’è un piano futuro.
Le promesse fatte alla nascita del nuovo assetto Menarini non sembrano essere rispettate. Il 19 giugno 2024 Seri Industrial, quotata sul mercato EXM di Borsa Italiana, ha acquisito il 98% di Industria Italiana Autobus S.p.A. (IIA) – poi Menarini dal 16 ottobre 2024 – con l’intento di integrare la produzione di celle al litio di FIB S.p.A., controllata di Seri Industrial, nei veicoli. L’elettrificazione dei mezzi di trasporto rientra negli ambiziosi piani, oggi piuttosto incerti.
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