PIOMBINO. Giovedì 24 aprile, nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale di Piombino, si è tenuto un incontro con il presidente Luciano Guerrieri.
Proprio il giorno precedente all’annuncio dei nuovi nomi scelti da Matteo Salvini. Il ministro ha silurato Guerrieri, indicando il torinese Davide Gariglio, del Pd.
Il quale, certo, non avrà fatto esperienza nel settore nei… porti del Piemonte.
Durante la riunione, si è discusso dello stato attuale degli accordi di programma relativi a Metinvest e Jsw, e sono state affrontate le problematiche connesse alla situazione di Liberty Magona.
Nel corso dell’incontro è stato constatato uno stallo significativo per quanto concerne l’accordo di programma riguardante Jsw, non essendoci al momento nemmeno una proposta di testo condivisa.
La situazione per Metinvest si presenta differente, con un lavoro di definizione più avanzato, sebbene permangano questioni aperte. In particolare, desta incertezza la disponibilità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a finanziare il completamento delle banchine portuali, un’opera fondamentale che necessita di un investimento stimato in 157 milioni di euro.
Ulteriori punti critici riguardano le servitù e le modalità di accesso agli spazi del porto da parte degli impianti industriali, aspetti che attendono ancora una soluzione pratica.
Attrezzature in affitto
Durante l’incontro è stata manifestata seria preoccupazione anche per la condizione di Liberty Magona, considerando anche le possibili implicazioni per Smepp, una società partecipata con la Compagnia Portuali.
Attualmente, le attrezzature di Smepp sono utilizzate in affitto anche da altre aziende operanti nel porto, una circostanza che fa sorgere dubbi sul futuro delle infrastrutture portuali e sulla loro gestione.
Il porto collegato al rilancio siderurgico
Le sigle sindacali Fiom e Uilm sottolineano l’importanza di una guida stabile e competente per il sistema portuale di Livorno, cruciale in uno scenario marittimo in evoluzione nel Mediterraneo.
«Infine, si è evidenziato come le reali potenzialità del porto di Piombino, – dicono in una nota – non essendo situato nei pressi di grandi centri di distribuzione e consumo, siano strettamente legate alla ripartenza industriale e al rilancio del cluster siderurgico. Solo attraverso una solida programmazione e investimenti mirati sarà possibile valorizzare le aree disponibili, generando nuovo traffico portuale e opportunità occupazionali».
Fiom e Uilm: «Serve un maggiore coinvolgimento politico»
Pur riconoscendo i progressi fatti da Livorno e Piombino in digitalizzazione, transizione ecologica e infrastrutture sotto la presidenza di Luciano Guerrieri, esprimono preoccupazione per lo stallo delle cabine di regia degli accordi di programma sia a Livorno che a Piombino.
«È però necessario che la politica torni ad assumersi pienamente le proprie responsabilità – aggiungono -. Le cabine di regia degli accordi di programma, a Livorno come a Piombino, non vengono più convocate da troppo tempo, mentre si avvicinano le scadenze formali degli stessi accordi. Il rischio concreto è che strumenti nati per governare processi complessi di reindustrializzazione e rilancio economico vengano lasciati in un limbo, generando incertezza e sfiducia nei territori».
I sindacati auspicano, dunque, di rafforzare il ruolo del porto, ma sollecitano un maggiore coinvolgimento della politica e un coordinamento attivo tra istituzioni, imprese e parti sociali per evitare di compromettere gli investimenti e le opportunità di rilancio economico.
«È urgente riattivare un vero coordinamento tra istituzioni, imprese e parti sociali – concludono -, restituendo concretezza agli impegni assunti. Senza un ruolo attivo dello Stato e delle Regioni, e senza una cabina di regia permanente, si rischia di disperdere risorse e opportunità, vanificando il lavoro costruito fino ad oggi».
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