Con l’intelligenza artificiale puoi creare un’impresa da solo: ecco cosa stanno facendo i nuovi imprenditori


L’intelligenza artificiale non sta solo rivoluzionando le aziende tradizionali. Sta creando qualcosa di completamente nuovo: una generazione di imprenditori che parte da zero, con pochi mezzi ma idee chiarissime. E la vera differenza non la fa chi sa programmare, ma chi sa immaginare cosa costruire con l’IA. In questo scenario, non essere aggiornati equivale a restare indietro. Forse irrimediabilmente.

In ogni fase storica ci sono stati strumenti che hanno ridisegnato le regole del gioco. Dalla stampa alla rete, fino al mobile. Ma con l’intelligenza artificiale c’è qualcosa di diverso. Non è solo uno strumento, è un moltiplicatore. Di tempo, di idee, di capacità. E chi lo ha capito per primo, ha iniziato a costruire imprese con una velocità e un’efficienza senza precedenti.

Ecco la grande novità: con l’intelligenza artificiale puoi creare un’impresa da solo – crypto.it

Parliamo di persone comuni, spesso giovanissime, che con un laptop e un’idea sono riuscite a creare soluzioni che qualche anno fa avrebbero richiesto capitali ingenti e team di decine di esperti. Sta nascendo una nuova classe di imprenditori. Non per forza esperti di tecnologia, ma esperti nel capire come sfruttarla. E questa, oggi, è la vera chiave.

Una rivoluzione che parte dal basso

Secondo un recente approfondimento pubblicato su Business Insider (aprile 2025), il concetto di “vibe coding”, coniato da Andrej Karpathy (ex OpenAI e Tesla), descrive una nuova abilità imprenditoriale: non serve più saper scrivere codice, ma saper “parlare” con l’IA e guidarla verso risultati concreti. Questo spiega perché sempre più startup nascono da singoli individui o piccoli team che utilizzano strumenti di intelligenza artificiale per costruire applicazioni, analizzare dati, scrivere testi, progettare design e persino lanciare campagne di marketing. L’esempio di Samuel Aaron e Jamie Horsnell, due studenti dell’Università di Southampton, è emblematico: la loro startup Mytender, basata su soluzioni AI per automatizzare la redazione di offerte commerciali, ha raccolto 250.000 £ e genera già oltre 10.000 £ al mese in ricavi, come riportato dal Times.

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Grazie all’AI una rivoluzione che parte dal basso – crypto.it

Ma non si tratta solo di numeri. È un cambiamento di paradigma. Vitomir Jevremovic, fondatore della società 3AS, ha dichiarato a Crypto News che le aziende che non integrano l’IA in ogni fase del processo produttivo “rischiano di essere tagliate fuori”. L’intelligenza artificiale generativa diventa così un dipendente instancabile, sempre operativo, con costi vicini allo zero. In poche parole: una leva senza precedenti per chi vuole fare impresa.

Il sapere digitale come vantaggio competitivo

Un altro aspetto cruciale è l’accessibilità. In passato, per avviare un progetto servivano risorse. Oggi, servono conoscenze. Ecco perché stanno proliferando iniziative educative come la University of Freelancing fondata da Temitope Okeseeyin, che ha formato oltre 100.000 persone in competenze legate all’IA. L’apprendimento di base per utilizzare modelli linguistici o creare automazioni con strumenti come ChatGPT, Midjourney o Claude è ormai alla portata di chiunque abbia una connessione internet.

Persino le banche d’investimento stanno modificando i criteri di valutazione dei founder. Secondo Business Insider, diversi fondi di venture capital hanno iniziato a dare priorità a imprenditori che, pur non avendo background tecnici, dimostrano una chiara comprensione di come integrare l’intelligenza artificiale nei modelli di business. In Europa, casi come Klarna o Celonis mostrano come l’adozione strategica dell’IA abbia permesso un’espansione rapidissima in settori altamente competitivi.



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