Nessuna novità rilevante tra le opzioni di finanziamento contenute nella bozza di Libro bianco sulla Difesa, che verrà presentato la settimana prossima dalla Commissione europea, di cui Policy Europe ha preso visione. Nella lista delle opzioni di finanziamento non compare né l’ipotesi di emettere altro debito comune per erogare sovvenzioni, né quella di riaprire il Patto di stabilità.
Le opzioni contenute nel documento di lavoro, al momento, sono le stesse già annunciate dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. C’è lo strumento per consentire alla Commissione di emettere nuovo debito comune per fornire agli Stati membri fino a 150 miliardi in prestiti. Si segnala però un cambio di nome dello strumento: da Safe, Security action for europe, a Rearm, Reinforcement european armament & manufacturing.
La seconda opzione è la già annunciata clausola di salvaguardia nazionale, nell’ambito del Patto di stabilità. Le risorse che potranno essere liberate dalla morsa del deficit potranno essere usate per investimenti e per spese correnti. L’anno di riferimento per calcolare gli aumenti di spesa sarà il 2022. La clausola sarà attivata per quattro anni e consentirà di liberare risorse fino ad un massimo dell’1,5% del Pil.
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NAF
(foto cc Palazzo Chigi – la premier Giorgia Meloni insieme al ministro della Difesa, Guido Crosetto)
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